Raduni Milongueri: realtà e luoghi comuni. di Roberto Finelli
Da qualche anno è venuto alla ribalta il "fenomeno sommerso" dei Raduni Milongueri, che dopo aver attirato inizialmente una ristretta cerchia di appassionati, è poi esploso generando contemporaneamente un grande numero di eventi ed una serie di luoghi comuni - propagati principalmente da chi non ci è mai stato ma ne ha sentito parlare e generalmente ha capito - o frainteso - solo le cose meno importanti.
Io sono approdato a questo genere di eventi nel 2008.
Nei precedenti 10 anni avevo ballato il tango in varie milonghe e nei festival, ma dopo aver vissuto il mio primo Raduno all'Impruneta nel 2008 sono diventato un appassionato frequentatore dei Raduni in tutta Europa.
In questa nota vorrei rendere pubblico il mio - personalissimo - punto di vista su questo fenomeno visto "da dentro", elencando i luoghi comuni e la mia opinione su di essi.
Ma prima di tutto vorrei chiarire la vera natura del Raduno Milonguero (o Encuentro) PER COME LA VEDO IO.
Il Raduno Milonguero non è una milonga, ma un'occasione d'incontro per gli appassionati che condividono gli stessi gusti e lo stesso modo di vedere il tango.
Il Raduno Milonguero avviene nello stesso modo in cui si possono incontrare, per condividere la loro passione, gli appassionati di fotografia naturalistica o di meditazione o di qualunque altra cosa specifica.
Quali sono questi gusti e queste specificità degli appassionati dei Raduni Milongueri?
- Il gusto per la musica di tango tradizionale, ossia tipicamente musica registrata fino agli anni '40, che si declina poi in diverse maniere a seconda del DJ.
- Il gusto per l'abbraccio chiuso.
- Il gusto per l'invito con la mirada ed il cabeceo, che è la modalità di invito preferenziale e più diffusa in questi contesti.
- Il gusto per una circolazione in pista TRANQUILLA ed ARMONICA - il che implica una ronda ordinata, ma non si limita a questo. Il concetto principale è che il pubblico dei Raduni Milongueri deve - o dovrebbe - avere molta ATTENZIONE e CURA per le coppie che stanno intorno. L'ordine nella ronda si manifesta come conseguenza di questa cura.
E per quanto mi riguarda tutto finisce qui.
Avrete notato che non ho parlato di LIVELLO DI BALLO, nè di CODIGOS nè di STILE MILONGUERO.
Veniamo quindi ai luoghi comuni.
Mi riferirò spesso al Raduno dell'Impruneta perchè è il più famoso ed è quello su cui si sono diffusi la maggior parte dei luoghi comuni, ma penso che le stesse considerazioni valgano anche per gli altri Raduni, ognuno con la propria specificità.
- "I raduni milongueri sono riservati ai ballerini BRAVI ed alle ballerine BRAVE"
Intanto bisognerebbe chiarire che cosa si intende con BRAVO/BRAVA.
Se stiamo parlando di esperienza di ballo, posso dire di aver visto ai raduni gente di qualunque esperienza. Ad un recente Raduno ho ballato con una ballerina che aveva alle spalle solo 8 mesi di tango.
Se stiamo parlando di abilità in dinamiche di ballo complesse, posso dire che spesso non c'è letteralmente spazio per fare movimenti complessi, quindi ci si limita a camminare a tempo e fare qualche rebote e qualche mezzo giro.
In generale, però, bisogna dire che - fortunatamente - salvo alcuni deprecabili casi i frequentatori dei Raduni Milongueri sono persone che non hanno niente da dimostrare e non hanno nessun interesse a mettersi in mostra. Sono ballerini e ballerine che vogliono solamente ballare tranquilli, generalmente con dinamiche molto semplici, e godersi la musica sapendo di potersi fidare di chi hanno attorno.
- "Ai Raduni Milongueri si balla solo tango stile MILONGUERO"
A parte che sull'ambiguità della parola MILONGUERO si potrebbero scrivere dei libri, ed in cinque anni di frequentazione di questo genere di eventi ho visto usare sempre meno la parola MILONGUERO per descrivere uno stile di ballo. Ormai credo che la maggior parte dei miei amici che vedo in questi incontri NON direbbe la frase "Io ballo tango milonguero".
Di fatto, ai Raduni Milongueri c'è chi balla un salòn "compresso" ed adattato agli spazi piccoli, chi balla "apilado", chi balla con lo stile cosiddetto "del centro" ossia con passi molto piccoli e molto ritmato, e chi balla con uno stile abbastanza diffuso nell'Europa del Nord e dell'Est, a cui non saprei dare un nome, e che prevede un contatto pieno dal petto al ventre e movimenti molto dolci e minimali.
Dire che tutti ballano nello stesso modo secondo me è molto limitativo.
Certamente tutti apprezzano (e sono lì per quello) un abbraccio molto intimo e la marca di busto.
Per quanto riguarda il modo di ballare direi invece che tutti "ballano in un modo adatto a non disturbare quando si ha pochissimo spazio a disposizione" - il che naturalmente esclude l'abbraccio aperto.
Se qualcuno pensa che anche con l'abbraccio aperto si può ballare senza disturbare, non ha mai davvero avuto POCHISSIMO spazio a disposizione. Con POCHISSIMO intendo che nei momenti più affollati, se ti metti con la faccia rivolta verso l'esterno della pista, la tua spalla destra e la tua spalla sinistra SFIORANO ENTRAMBE le spalle delle coppie che ballano davanti e dietro di te.
- "I Raduni Milongueri sono circoli chiusi"
Generalmente queste voci vengono messe in giro da chi ha provato ad iscriversi ed invece di trovare un portone spalancato ha trovato una coda che non finiva più. Ma quando andiamo al cinema e troviamo coda, non diciamo che il cinema è un circolo chiuso: diciamo semplicemente che quel film ha avuto successo e c'è tanta gente.
Purtroppo questo luogo comune è stato generato dal BOOM di notorietà di alcuni eventi, che sono improvvisamente diventati famosi con tutti i problemi del caso.
Paradossalmente i Raduni Milongueri erano molto più "circoli chiusi" all'inizio della loro storia, semplicemente perchè pochi ne erano a conoscenza e se ne veniva a sapere solo per passa-parola.
Quest'anno al Raduno dell'Impruneta credo che almeno un terzo dei presenti non avesse mai visto quella sala. C'erano tanti "habituè", è vero, ma c'erano anche tanti che erano al loro primo evento di questo tipo.
Io non direi che sono circoli "chiusi" ma "dotati di un'identità precisa".
Per come la vedo io, i Raduni Milongueri sono un circolo APERTO a tutti quelli che ne condividono i gusti ed il carattere: musica tradizionale, abbraccio, mirada e cabeceo, ballo tranquillo - non esibizionistico e non competitivo.
- "Sono tutti dei fanatici, si sentono gli unici padroni del VERO TANGO"
Questo è il luogo comune più insidioso.
Per quel che ne so io, alla maggior parte dei frequentatori dei Raduni Milongueri che conosco non importa un fico secco della questione del VERO TANGO.
Semplicemente sanno che a loro piace QUEL tipo di tango, senza voler necessariamente entrare in questioni di merito o di filologia. Tra l'altro ci sono alcune persone che frequentano, oltre ai raduni, anche le maratone dove i presupposti non sono gli stessi.
La mia opinione personale è che sulla questione del VERO TANGO si sono spese troppe parole e soprattutto inutili. Gli unici che hanno qualcosa da guadagnare sulla questione del VERO TANGO sono quelli che lo usano come un brand commerciale. Ma di loro non mi importa niente. Semplicemente, io so qual'è il tango che piace a ME, e non mi importa di nessun titolo o precedenza. E' il MIO gusto di cui rispondo solo a me stesso. Chiunque altro è libero di avere altri gusti senza che la cosa mi crei nessun disagio.
Ma così come non mi crea nessun disagio che gli appassionati di tango "nuevo" facciano serate dove si balla quel genere di musica con quello stile di ballo, allo stesso modo mi aspetto che non crei nessun disagio che gli appassionati di tango anni '30-'40, mirada e cabeceo organizzino i propri raduni e vivano serenamente il loro tango.
Dirò di più: quei pochi piantagrane che rinfocolano periodicamente la questione del VERO TANGO, alla fine, sono una ristretta minoranza che fa tanto chiasso ma non rappresenta affatto il frequentatore tipico dei Raduni Milongueri. Il frequentatore tipico dei Raduni Milongueri è uno che si fa gli affari suoi, vive e lascia vivere, non fa crociate contro gli altri stili ma vuole essere lasciato in pace nel PROPRIO modo di vivere il tango.
Quindi esiste una grossa confusione fra come questo pubblico viene percepito "da fuori" ed il clima con cui lo si vive "da dentro".
- "Se fai un voleo alto ti cacciano"
In realtà come tutti sanno il problema (in generale, anche nelle milonghe "normali") non è il voleo in sè ma è lo spazio a disposizione.
Ma a parte questo argomento trito e ritrito, il vero punto non è COSA fare ma PERCHE'. Se la maggior parte dei ballerini fa o non fa una cosa è perchè ne sente o non ne sente la necessità o l'opportunità.
Penso che tutti ballerini che hanno studiato il tango da più di tre anni abbiano il voleo nel loro repertorio. Se farlo o non farlo o quando farlo è in parte un canone espressivo ed in parte un adattamento all'ambiente, si decide se è opportuno oppure no in funzione dello spazio.
Ai Raduni Milongueri si aggiunge un altro criterio di opportunità: una sorta di coscienza collettiva.
I frequentatori dei Raduni potranno confermare che i momenti più belli sono quelli in cui si sente che la pista "balla tutta insieme".
Queste condizioni si possono creare ad un Raduno più che in una milonga normale, perchè lo stesso fatto di essere lì conferma (o almeno dovrebbe confermare) un'uniformità nei gusti riguardo al tango ma soprattutto la CURA e l'ATTENZIONE verso chi sta intorno.
Quando quest'attenzione e questo sentimento collettivo è molto alto si crea una sorta di osmosi nella pista.
Quindi è possibile che si creino questi "momenti magici" in cui si percepisce la pista come un unico essere, dotato di un respiro collettivo e di un'armonia che non riguarda più la singola coppia ma la sala nel suo insieme.
Quelli sono i momenti in cui non ha più importanza il voleo o non voleo. Quelli sono i momenti in cui tutto è in armonia e non ha importanza più NULLA che riguardi il FARE ma solo ciò che riguarda il SENTIRE.
- "La milonga a numero chiuso è l'opposto del tango sociale"
Chi dice questo probabilmente non ha chiaro per niente nè il carattere nè la dinamica di un Raduno, e si affida ai luoghi comuni di elitarietà di cui sopra.
Proviamo a tracciare un parallelo.
Qualcuno decide di aprire un ristorante di cucina tipica della Kamtchatka. Il suo obiettivo è quello di creare un ambiente caldo e familiare. Quindi prende un piccolo locale in una zona tranquilla ed apre quest'attività che inizialmente è frequentata da quattro gatti che conoscono ed amano quel tipo di cucina. Poi, siccome lavora bene e riesce a creare un bell'ambiente cordiale ed accogliente, quei quattro gatti invitano i loro amici che si trovano bene ed invitano altri amici.
Dopo un po' di tempo il ristoratore si trova la coda fuori dalla porta e deve decidere che cosa fare. Le opzioni sono:
1) deriva commerciale: aprire un ristorante più grande o addirittura una catena in franchising. E' una strada che può dare migliori soddisfazioni economiche. Ma anche la strada che snatura il suo progetto originale: con il crescere dei numeri, inevitabilmente l'approccio da "familiare" diventerà "industriale" ed i frequentatori che lo hanno conosciuto nella sua prima versione non troveranno più l'ambiente a cui erano abituati.
2) mantenimento del carattere originale: è la strada più difficile, perchè la sua fama continuerà a crescere, e dovrà gestire una "coda" sempre più lunga di persone. Inoltre, data la grande richiesta ed i pochi posti, dovrà anche proteggersi da quelli che prenotano e poi non vengono.
La maggioranza dei Raduni Milongueri, in conseguenza del successo, ha scelto per la seconda strada.
Per esempio all'Impruneta non è possibile nessun'altra soluzione perchè la sala della Casa del Popolo non può, materialmente, ospitare più persone di quelle che vengono definite come tetto massimo.
Qualcuno pensa che il numero chiuso sia sinonimo di elitarietà. Ma nessuno pensa che anche al cinema c'è un numero chiuso. Anche al ristorante c'è un numero chiuso. Se i posti sono quelli, non ce n'è per tutti.
Alle milonghe "normali" di solito non ci sono di questi problemi - paghi ed entri - perchè non arriva gente da tutto il mondo. Anche ai Festival non ci sono di questi problemi, perchè si svolgono in sale proporzionate ad un pubblico vasto. Ma ai Raduni arriva gente da tutto il mondo, ed è gente che vuole invitare con mirada e cabeceo. In una sala gigantesca non è possibile invitare con mirada e cabeceo. Non è possibile raggiungere con lo sguardo tutti i presenti in sala. Per chi frequenta i Raduni questi non sono dettagli ma cose importanti.
Siccome uno degli obiettivi dei Raduni Milongueri è di favorire l'invito con mirada e cabeceo, tutto ciò che ostacola questo obiettivo (distanze troppo grandi, sala poco illuminata, troppo affollata...) non va nella direzione del concetto di Raduno Milonguero.
Inoltre uno degli obiettivi SOCIALI del Raduno Milonguero è (o dovrebbe essere) quello di mettere i frequentatori nelle condizioni di poter ballare tutti con tutti. Ovviamente ognuno deciderà poi con chi ballare e con chi no, ma quando il numero di partecipanti è piccolo (es. 150) è teoricamente possibile per chi lo vuole, nell'arco di 3-4 giorni, cercare di fare una tanda con tutti - o quasi. Con un numero maggiore di partecipanti questo non è materialmente possibile. Il numero limitato di partecipanti è quindi nella direzione di un obiettivo SOCIALE di creare opportunità di incontro e di scambio.
Quanto questo obiettivo venga percepito e concretizzato, poi, è lasciato al libero arbitrio del singolo. Chiaramente l'organizzazione non può comandare ai partecipanti con chi e e quanto ballare. Però può creare le condizioni per cui l'amalgama sia almeno teoricamente possibile.
Una delle condizioni più importanti è la parità di numero tra uomini e donne. Siamo abituati a milonghe in cui le donne sono il doppio o il triplo degli uomini (ovunque nel mondo tranne a Torino). Ai Raduni Milongueri generalmente si persegue l'obiettivo della parità tra i generi. Il che significa che le donne presenti vengono sollevate dal problema più comune: quello della superiorità numerica. Anche questa è una scelta che va verso l'obiettivo SOCIALE di creare un ambiente dove ci siano perlomeno le condizioni teoriche per uno scambio. Dopodichè la volontà, ovviamente, ce la devono mettere i singoli.
- "Non c'è bisogno di queste cose, a Buenos Aires il tango è per tutti"
Infatti il concetto di Raduno Milonguero è un'invenzione Europea in tutto e per tutto.
Se a Buenos Aires non esiste è perchè LI' nessuno ne sente il bisogno.
Se in Europa esiste, è perchè QUI qualcuno ne sente il bisogno. Mi sembra chiaro e cristallino.
Anche dire che ai Raduni Milongueri si vuole ricreare il clima delle milonghe di Buenos Aires è impreciso.
Qualcuno avrà notato qualche carattere che accomuna i Raduni Milongueri europei con alcune milonghe di Buenos Aires come ad esempio il Cachirulo. Ma questa è solo una conseguenza del fatto che molti dei partecipanti ai Raduni Europei, quando vanno a Buenos Aires, vanno a ballare nelle stesse milonghe e "respirano la stessa aria". Naturale che poi ritrovandosi in Europa si comporteranno in una certa maniera ricreando un clima simile, seppure in un differente contesto e con differenti presupposti.
Ma è una conseguenza più che una scelta programmatica.
Il Raduno Milonguero è un fenomeno Europeo e rispecchia gusti Europei. La musica che si ascolta ai Raduni Milongueri è musica che piace ad un certo pubblico Europeo e non necessariamente la stessa musica che potete ascoltare nelle milonghe di Buenos Aires.
Questo non è un caso e non è uno scandalo. Il fenomeno dei Raduni Milongueri rispecchia i gusti del SUO pubblico e non vuole essere un'imitazione di qualcos'altro.
- "Iscriversi è impossibile, ho provato ma mi hanno messo in lista d'attesa"
Di fronte a questa critica io normalmente faccio qualche domanda, e spesso scopro che si tratta di persone che non sono affatto abituate all'idea di doversi organizzare con molti mesi di anticipo. Sono persone che normalmente decidono di andare ad un festival, magari si preparano per muoversi la sera del sabato - la più affollata - sapendo che al massimo troveranno un po' di coda alla biglietteria.
Ma purtroppo ai Raduni funziona diversamente: se i posti sono limitati e viene richiesta la prenotazione -ed il pagamento- anticipato le cose ovviamente non possono concordare con una scelta dell'ultimo minuto.
Per proseguire con la metafora culinaria, se sai che un ristorante è richiestissimo e ti svegli al sabato pomeriggio chiamando per prenotare per il sabato sera, non puoi lamentarti poi che non hai trovato posto.
La sproporzione fra la richiesta e l'offerta, nei Raduni Milongueri, è diventata tale che gli organizzatori devono annunciare con largo anticipo la data di apertura delle iscrizioni, e spesso sanno che da quel momento nel giro di pochi giorni i posti verranno esauriti. Per i raduni più richiesti i posti possono venire esauriti persino in poche ore. Per tutti quelli che rimangono c'è la lista d'attesa, ossia l'elenco di persone candidate a riempire i posti che per vari motivi si possono liberare.
C'è chi, di fronte a questa situazione, rinuncia a priori perchè impossibilitato o perchè non ha voglia. E lo capisco benissimo perchè è complicato anche per noi. Lo capisco meno se la SUA impossibilità diventa occasione di sfogo o di lamento verso gli organizzatori di un evento. Sarebbe come se uno si lamentasse con un buon ristorante per il fatto che ci va sempre troppa gente.
C'è anche chi rinuncia a priori per lo sdegno verso l'ipotesi di essere inserito in una lista d'attesa. Questo in realtà è più un problema di autostima sua personale che non un problema di chi organizza o dei Raduni in generale.
In realtà però, per i più motivati, ci sono alcune condizioni al contorno che possono favorire l'accesso.
Più si va nella direzione di coerenza con il Raduno, più aumentano le probabilità di avere successo nell'iscrizione.
Un criterio molto comune è quello di favorire chi si iscrive all'intero evento. Questo ovviamente va nella direzione SOCIALE di creare un vero gruppo di persone motivate a passare insieme 3-4-5 giorni e chiaramente sfavorisce chi vuole il mordi-e-fuggi.
Un altro criterio molto comune è quello di favorire le iscrizioni in coppia. Questo può sembrare ingiusto per chi non ha un partner, ma in realtà va nella direzione SOCIALE di bilanciare uomini e donne. Molte donne single purtroppo saranno escluse, ma quelle che partecipereranno godranno di un ambiente bilanciato. E questa è una delle caratteristiche pregnanti per cui un Raduno è un Raduno e non una milonga qualsiasi.
Infine, per chi ha pazienza di aspettare e non si sente umiliato dalla lista d'attesa, qualcuno entrerà anche se non al primo "giro" di accettazioni. Senza bisogno di fare un sondaggio, solo parlando casualmente con vari amici, ho saputo di almeno un paio di conoscenti che al Raduno dell'Impruneta hanno avuto conferma all'ultimo momento, probabilmente a causa di qualche defezione.
Ma al di là di tutto, quanto ha senso incaponirsi per entrare per forza nei Raduni più famosi e più affollati?
Abbiamo la fortuna che ormai in tutta Europa ci sono Raduni Milongueri quasi ogni settimana. Alcuni sono "patacche" ma molti sono eventi che si rifanno al modello ormai consolidato e che ha definito uno stile.
A volte sarebbe sufficiente guardare un po' più in là - verso l'Europa e non solo nel circondario - per avere belle sorprese.
- "I Raduni Milongueri sono solo un fenomeno commerciale"
Boh.
Questo è il commento che mi lascia più indifferente di tutti.
Anche se fossero un fenomeno commerciale, non mi importerebbe nulla. Se uno fa un buon lavoro, per me può anche essersi guadagnato i suoi soldi. E poi ce ne sono così tanti, di fenomeni commerciali nel tango, che mi viene il sospetto che chi dice "commerciale" a qualcun altro sia qualcuno che rosica perchè AVREBBE VOLUTO avere lo stesso successo ma non c'è riuscito.
Ma al di là di queste considerazioni, volendo guardare la realtà, che senso ha dare del "commerciale" ad un organizzatore che - dato il gran numero di interessati all'evento - potrebbe staccare 1.000 biglietti di ingresso ed invece DECIDE di staccarne solo 150-200?
Se lo scopo fosse far soldi, sarebbe sufficiente lasciar entrare tutti quelli che vogliono entrare. Se invece viene mantenuta la formula del Raduno, è chiaramente per coerenza con questa formula e non per inseguire il successo commerciale.
Almeno così la vedo io.
- "Raduni e Maratone sono la stessa cosa"
Ci crederò quando mi farete l'esempio di una Maratona dove nella presentazione sia esplicitamente indicato che l'evento è orientato a chi balla in abbraccio chiuso e che è richiesto di invitare con mirada e cabeceo.
Tutti i Raduni Milongueri lo scrivono molto chiaramente. Se non lo scrivono, diffidate: probabilmente non sono Raduni Milongueri.
- "Mi hanno chiesto il curriculum"
E' vero che qualche organizzatore dice che verrà data priorità ai frequentatori abituali degli altri Raduni Milongueri, ma si tratta di eccezioni e non è affatto una pratica generalizzata. Io ne conosco uno solo che dica questa cosa in maniera esplicita, e comunque anche in questo caso non implica direttamente che "se non sei del giro non entri". Significa solo che prima di ammettere persone che sono alla loro prima esperienza di Raduni, vogliono assicurarsi che per controparte ci sia un quantitativo di "habituè" sufficiente a dare il carattere all'evento.
Perchè l'evento si possa definire a buon titolo un Raduno Milonguero, è NECESSARIO che siano rispettati i presupposti che ne identificano il carattere. Ho partecipato ad un Raduno Milonguero velleitario, dove l'organizzatore aveva sovradimensionato la struttura che ospitava l'evento e per far quadrare i conti era stato costretto a "tirar dentro" chiunque all'ultimo minuto. Quasi nessuno invitava con mirada e cabeceo, molti ballavano in abbraccio aperto, la ronda era molto disordinata. Quello NON era un Raduno Milonguero ma una milonga normale, e non ci sono mai più tornato nelle edizioni successive.
Per determinare il carattere di questo evento non è necessario un LIVELLO di ballo - o uno STILE di ballo - ma una CONCORDIA nel condividere le basi del gusto che deve accomunare tutti i partecipanti, e che lo rende un Raduno Milonguero e non una milonga qualsiasi.
Se si chiama Raduno Milonguero è perchè i partecipanti hanno la stessa idea del tango. Altrimenti è un'altra cosa.
Chi non condivide questo gusto dovrebbe avere il buon senso di non provare neanche ad iscriversi, perchè in ogni caso non si divertirebbe, ed inoltre impedirebbe agli altri di divertirsi. Come se in un ristorante vegano uno si mettesse a protestare perchè vuole della carne.
Tanto per fare un esempio: chi è abituato a percorrere i cento metri in pista e non ha nessuna intenzione di adattarsi a ballare facendo passi piccoli dietro qualcuno che va troppo piano per i suoi gusti, farebbe bene a non iscriversi perchè questa frustrante situazione - purtroppo per lui - gli capiterà molte volte durante il Raduno, specialmente nelle serate di punta e specialmente se balla sulla ronda esterna. E probabilmente reagirà innervosendosi e facendo innervosire gli altri, e rovinando il clima di armonia che si crea quando tutti sono sulla stessa lunghezza d'onda.
I frequentatori dei Raduni Milongueri sanno (o sono disposti ad imparare a) ballare in spazi minuscoli, praticamente sul posto, e non sorpassano mai chi hanno davanti - nè da destra nè da sinistra - e non cambiano corsia di continuo. Tutti quelli che si iscrivono ad un Raduno Milonguero senza condividere questo modo di vedere le cose vanno in direzione disarmonica rispetto alla natura del Raduno. Tanti più ce ne sono, tanto meno quello si può chiamare un Raduno Milonguero; se ce ne sono troppi finirà per essere una milonga qualunque.
Per questo dico che si dovrebbe supporre il buon senso, ossia che chi non condivide questi presupposti si astenga dall'iscriversi.
Ma siccome a questo mondo il buon senso non si può affatto dare per scontato, alcuni organizzatori (veramente pochissimi per la verità) sono espliciti nella loro intenzione di mettersi al riparo dal pericolo di snaturare il Raduno.
- "Mi sono iscritto in contemporanea ad X ed hanno preso lui sì ed a me no"
Sembra incredibile ma ormai siamo arrivati a questo.
Qualche organizzatore si è premunito ed ha addirittura attrezzato il software che accetta le iscrizioni in modo da poter estrarre un elenco con il nome e l'ora precisa al secondo in modo da dimostrare l'ordine reale ed effettivo di inserimento dell'iscrizione sul sito.
Ma naturalmente non è quello il problema, il vero problema purtroppo è che a fare questo mestiere è molto più facile farsi nemici che amici. E sono sempre più convinto che non vorrei essere al loro posto quando si aprono le iscrizioni.Alla fine della fiera, io penso che tutte le critiche che sento esternare verso i Raduni Milongueri siano testimonianza di un paradosso.
La proiezione di una visione elitaria del tango che in realtà permea molto più le milonghe normali che non i Raduni.
C'è qualcuno che, abituato ai "club VIPS" delle milonghe normali, quando sente parlare di Raduni in cui è difficile entrare, li percepisce come dei "club SUPERVIPS" e scattano tutti i meccanismi correlati: da un lato l'aspirazione ad entrare in questo club oppure dall'altro lato il rifiuto sdegnato come la volpe con l'uva.
Il paradosso è che poi, alcuni di quelli che finalmente riescono ad entrare senza aver davvero capito il senso del Raduno, a volte restano vagamente delusi perchè non trovano il grado di "VIPpaggine" che si aspettavano ed il riconoscimento di avere raggiunto uno "status", ma tanta gente normale ed una trascurabile percentuale di vips che spesso mantengono un profilo basso; nei casi peggiori sono loro stessi a cercare di "darsi un tono" pensando di migliorare le proprie carte ed introducendo invece una nota assolutamente stonata.
Per contro, invece, altri che non frequentano i Raduni continuano ad inveire contro i "circoli chiusi" mantenendo ed alimentando questa visione distorta della realtà.